Riflessioni

Per un sobrio confronto tra Gesù e Maometto

Gesù e Maometto Il peccato di indifferenza Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di'' che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio». Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell''uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti». Questo racconto si legge in Matteo (cap. 20). La madre di Giacomo e Giovanni pone a Gesù una richiesta politica ed economica: vuole che i suoi figli siano i ministri più importanti del suo futuro regno. Secondo le false attese giudaiche del tempo, la donna immagina il regno di Gesù come potere terreno economico politico (teocratico), proprio come alcuni che oggi si aspettano un regno terrestre o come altri che gestiscono un regno politico economico pensando di farlo a nome e per conto di Gesù Cristo. Ma è vero o no che il Vangelo presenta il reame di Dio come giustizia, pace e felicità nello Spirito di Dio? Queste condizioni si possono attuare se si è realmente chiesa-comunità del Signore? Gesù servì Dio bevendo il calice della sofferenza che uomini insensibili gli avevano preparato. L''indifferenza è ancora oggi il nostro peccato? Ultimo discorso di Maometto "Non so se dopo quest’anno io sarò ancora tra voi. O popolo, proprio come ora consideri sacri questo mese, questo giorno, questa città, allo stesso modo dovrai considerare sacro affidamento la vita e la proprietà di ogni musulmano. Restituisci i beni che ti sono stati affidati ai loro legittimi proprietari. Non fare del male a nessuno cosicché nessuno faccia del male a te. […] Aiuta i poveri e vestili come vestiresti te stesso. Ricorda! Un giorno comparirai al cospetto di Dio e dovrai rispondere delle tue azioni. Dunque: attento! Non allontanarti dalla via della rettitudine, quando io sarò scomparso. O popolo, nessun profeta né apostolo verrà dopo di me e non nasceranno nuove fedi […] È vero che hai determinati diritti per quanto riguarda le tue donne, ma anche loro hanno dei diritti su di te. Trattale bene perché loro sono il tuo sostegno. […] Lascio due cose dietro di me: il Corano e il mio esempio, e se seguirai queste due guide non cadrai in errore. […] Adora Dio, recita le tue preghiere, digiuna nel mese di ramadan ed elargisci le tue ricchezze caritatevolmente. Tutti i credenti sono fratelli, tutti hanno gli stessi diritti e le stesse responsabilità. A nessuno è permesso di prendere ad un altro ciò che questi non gli offre spontaneamente. Nessuno è superiore ad un altro se non in virtù". Questo brano è tratto dall''ultimo discorso di Maometto ai suoi fedeli. Le parole del profeta dell''Islam presentano una forte tensione religiosa e danno grande importanza alle relazioni fra persona e persona, e al rapporto con Dio (Allah). Ma che cosa accade se si confrontano queste parole con quelle dette da Gesù ai discepoli prima del suo arresto? Perché Gesù non parla di "tempi sacri"? Perché Gesù non parla dei diritti delle donne? Che differenza c''è tra l''esempio di Gesù e l''esempio di Maometto? UN INVITO CORDIALE domenica 27 novembre ore 18.00 Cristo Gesù e Maometto un confronto sui loro ultimi discorsi chiesa di Cristo Gesù largo Goffredo Mameli, 16A - POMEZIA _______________ Conversazioni personali per una lettura meditata della Sacra Scrittura. Su appuntamento tel: 06.91251216 (anche segr. tel.) tel: 339.5773986 (contatto personale) __________ la domenica ore 10 conversazione biblica e culto a Dio il mercoledì ore 20 lettura e conversazione biblica

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