Economia e crisi: logica cristiana e visione mendana
Logica cristiana e visione economica mondana: differenze e somiglianze
Maurizio Santopietro *
Oltre duemila anni fa Gesù Cristo, il Maestro della Vita, volle sottolineare un gesto di estrema generosità verso Dio:
E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere» (Mc. 12,41 ss.).
Gesù, pur non essendo un tecnico economista, enuncia qui di fatto il principio economico della utilità marginale. Si tratta del criterio che definisce il valore attribuito all’ultima dose del bene di cui si è in possesso. Nel racconto di Marco, le somme enormi offerte dai ricchi, in confronto con le loro disponibilità reali, erano ben inferiori al dono dalla vedova, visto che i due spiccioli della donna costituivano l’intera sua finanza. Il Signore, usando questo episodio come metafora concreta, sintetizza in un insegnamento attualissimo il significato della parabola dei talenti (Mt. 25,14ss) e soprattutto l''altro insegnamento espresso in Matteo:
Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov''è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
La lucerna del corpo è l''occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!
Nessuno può servire a due padroni: o odierà l''uno e amerà l''altro, o preferirà l''uno e disprezzerà l''altro: non potete servire a Dio e a mammona.
Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un''ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l''erba del campo, che oggi c''è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena (Mt. 6,19 ss.).
Col poco delle sue personali risorse, il credente investe nel mercato dello Spirito puntando su Cristo, da cui trae il massimo del profitto, infatti Gesù dirà: "Dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore" (Mt. 6,21). Il credente non sta in ansia circa le eventuali future oscillazioni in ribasso delle azioni in Cristo e si accontenta di vivere alla giornata (Es. 16,16 ss.; Mt. 6,34). Emerge anche qui che la logica cristiana segue principi morali e pratici letteralmente rovesciati rispetto alla visione del mondo. Se si prova a paragonare i due sistemi, si trova che i rispettivi valori massimi, cioè i beni assoluti, si presentano così:
• da una parte, il Signore Cristo Gesù --- dall’altra, Mammona (il dio denaro: il mercato?).
Il Signore e Mammona rappresentano, nei due sistemi, gli obiettivi massimi ai quali tendere nel corso della propria esistenza terrena.
Proseguendo nel confronto, occorre allora individuare i meccanismi mediante i quali raggiungere la meta nei due sistemi. Nell’impianto cristiano, secondo le modalità del Nuovo Testamento, Dio ha proposto una procedura altamente economica, che si attua nel sacrificio di una sola Creatura per dare la vita ai "molti" (Mt. 26,28; Atti 4,12; Ebr. 5,9). Costoro vengono posti tutti nelle medesime condizioni di partenza (principio equo, davvero democratico) per raggiungere l’obiettivo finale: la salvezza dell’anima (2 Tim. 2,10; ecc.). Nel sistema cristiano, l’altruismo nella propagazione della Parola mira a ridistribuire e diffondere il Bene Assoluto a un numero sempre maggiore di persone: più questo Bene è condiviso, maggiore è il numero di persone che ne guadagneranno in futuro, ma che ne beneficiano anche nel corso di questa vita (ricerche statunitensi dimostrano infatti la migliore qualità della vita dei credenti rispetto a quella più problematica e ansiosa dei non credenti).
Questa prassi (altruismo, distribuzione) venne applicata a Gerusalemme anche ai beni comuni, come si legge nel libro degli Atti:
Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore... (Atti 2,44 s.).
Al contrario, la logica mondana, fondata sul sistema economico produttivo (produzione e consumo), procede verso la concentrazione di beni e ricchezze nelle mani di un numero sempre più ristretto di persone (plutocrazia oligarchica). Aumentano così le differenze con le altre categorie sociali, per le quali si creano sofferenze maggiori in periodi di crisi. Gli speculatori dei mercati internazionali, invece, incrementano i loro guadagni sulle disgrazie degli altri, impoverendoli sempre più. Il sistema mondano è dunque espressione di una filosofia cinica e restrittiva che mira a soddisfare l''ingordigia di pochi, gli adoratori di Mammona.
Un’immagine che può aiutare a comprendere il rovesciamento attuato dai principi cristiani è quella della piramide che nel cristianesimo del Vangelo ha sempre il vertice rivolto in basso, a sostegno di una vasta base. Gerarchie e oligarchie umane hanno invece sempre il vertice rigorosamente volto in alto, e una larga base serve solo a sostenere un piccolo vertice!
© Riproduzione riservata - M. Santopietro
Articolo pubblicato previa autorizzazione
* Maurizio Santopietro è dottore in psicologia e psicoterapeuta, pratica l''attività clinica privata, integrandola con l''assistenza domiciliare per il Comune di Fiumicino. Ha scritto saggi e articoli tecnici e pubblicato poesie e racconti. È un credente, membro della chiesa del Signore ad Aprilia.
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