Riflessioni

LI CREO'' MASCHIO E FEMMINA

“Li creò maschio e femmina” La sapienza non si cura del numero delle persone che seguono i suoi criteri saggi: alla sapienza non interessa quindi il numero dei “mi piace” espressi su facebook o instagram In un recente scritto apparso su Libertà Sicilia (8/8/2017), la coraggiosa Autrice, Giovanna Marino, suggerisce che “sarebbe più che mai opportuno in questa epoca arida, materialista, violenta, a causa anche di secolari errati indottrinamenti, riprendere il libro della Genesi e farlo studiare a scuola per capire l’identità maschile di ‘signore’ a similitudine del Creatore e l’identità femminile e il pensiero e l’azione del Creatore…”. Il suo suggerimento è al contempo coraggioso e saggio. Coraggioso perché è facile immaginare che cosa accadrebbe nel nostro Paese se il Ministro della Pubblica Istruzione prendesse sul serio il suggerimento, di per sé stupendo e pratico, d’introdurre la lettura meditata del libro della Genesi nelle scuole con lo scopo precipuo di insegnare a superare l’aridità, il materialismo e la violenza che caratterizzano la nostra società sedicente cristiana. Si può immaginare, infatti, la levata di scudi che ci sarebbe per far leggere a scuola non solo la Genesi, che è parte della Bibbia, ma anche diversi altri testi cosiddetti sacri che vanno diffondendosi nel nostro Paese, dove, come è noto, la Bibbia è forse il testo meno letto e quindi purtroppo il più ignorato. Il suggerimento è saggio per almeno due motivi. Primo, perché la sapienza non si cura mai del numero delle persone che seguono i suoi criteri saggi: alla sapienza non interessa quindi il numero dei “mi piace” espressi su facebook o instagram o altro. Secondo, perché il sapiente per eccellenza che amò la Genesi e ne commentò con sapienza brani fondamentali si chiama Gesù, maestro vivente perché risorto dai morti. È Gesù infatti che restituisce a maschio e femmina, creature di Dio, la dignità che avevano perduta col peccato di orgoglio contro Dio (Genesi 3) ed anche con la lunga serie di comportamenti aridi, materialisti e violenti attuati in gran parte da maschi contro femmine e, in un numero minore ma non meno efferato di casi, da femmine contro maschi; comportamenti presentati proprio nella Genesi e in tutta la storia biblica. Si ricordino ad esempio i casi di Giuda che tratta Tamar, sua nuora, da prostituta (Gen. 38), o della scellerata Gezabele, ladra e assassina (1 Re 21). Ebbene, nonostante aridità, materialismo e violenza che corrono come un filo rosso lungo tutta la umana storia biblica, ecco Cristo Gesù che viene a restituire a maschio e femmina la loro dignità di creature di Dio. La “immagine” che in origine rendeva maschio e femmina simili a Dio stesso (Genesi 1,27) era stata offuscata dal male, dal peccato; ma Cristo è l’unico davvero capace di restaurare quella “immagine”. Ed ecco in che modo egli agisce con delicato e preciso cesello. “Allora si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo? Ed egli rispose: Non avete letto che il Creatore da principio ‘li creò maschio e femmina’ e disse: Per questo l’uomo ‘lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola’? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi. Gli obiettarono: Perché allora Mosè ha ordinato ‘di darle l’atto di ripudio e mandarla via’? Rispose loro Gesù: Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, eccetto in caso di fornicazione, e ne sposa un’altra commette adulterio” (Matteo 19,1 ss.). Ma chi oggi prende sul serio questa “eccezione” sollevata da Gesù? Questo brano, ben noto al biblista, è in genere ignorato, poco letto e ancor meno meditato dai più: eppure è la parola di Cristo! Le espressioni citate da Gesù e dai suoi oppositori sono tratte da Genesi (1,27) e Deuteronomio (24,1 ss.). Ma Gesù, con un balzo morale spirituale culturale tuttora insuperato torna al “principio”; e proprio sulla fondamentale questione di principio quale è quella dell’adulterio continuato (=fornicazione, greco: pornèia), afferma la parità perfetta tra maschio e femmina dinanzi a Dio e alla società (si veda anche Marco 10,11-12). È giusto, quindi, rivalutare il libro della Genesi. Anzi, sarebbe proprio il caso di completare la lettura della Genesi con la parola davvero magistrale di Cristo, la quale consente di meditare in particolare sull’esempio e l’insegnamento di Gesù e degli apostoli riguardo alla relazione tra maschio e femmina. Una relazione, forse, ancora da scoprire in tutta la sua profondità, ricchezza, mutuo affetto, collaborazione e stima. Solo Cristo può restaurare l’immagine di maschio e femmina offuscata dal male. La sua parola nobile ci è vicinissima e può davvero aiutarci a vincere aridità, materialismo e violenza per sostituirli con dignità, bontà e cura: del maschio verso la femmina e della femmina verso il maschio, per essere uno in Cristo Gesù. © Riproduzione riservata – R.T. 09/2017

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