RIFLESSIONI / GIUGNO 2019
Valori di Gesù
• Fare soldi
Come se niente fosse, anzi con una buona dose di rassegnazione, la gente continua a nascere, vivere e morire. Che ci volete fare? È la vita. È la ruota della vita. Oggi a me… Non c’è solo rassegnazione. C’è anche distrazione. Infatti la maggior parte si distrae col lavoro. Che certo è necessario per vivere. Ma vivere per lavorare è diverso e tremendo. A volte il lavoro (magari con qualche artificio) produce soldi. E c’è chi sa farli bene. Anzi, sa fare bene quasi solo quelli. Anche se non se li può portare dove sta andando. Col tempo si persuade che Dio non esiste. Non c’è. Quindi si concentra sempre più su ciò che si tocca, si compra, si vende. Possibile che non ci sia mai un ri/pensamento? Neppure se uno ti dicesse: “Insensato, questa stessa notte ti verrà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato a chi andrà?” (Gesù).
• Ma sai parlare?
L’universo è parlante. I delfini comunicano fra loro. Le api si danno informazioni. L’essere umano parla. La forma più alta di linguaggio umano è certo quella poetica. “Poetare” dal greco significa “creare, fare”. L’evangelo infatti chiama Dio “poeta”, non solo perché parla, ma perché con le parole crea mondi. Lo sapeva bene Davide che esclama: “Iahve è mio pastore, non mancherò di nulla. / In verdi pascoli mi fa riposare, / sopra acque tranquille mi guida; / la mia anima ristora. / Anche se camminassi in valle tenebrosa, / non temerei nulla di male, / perché tu sei con me”. Queste parole dicono tutto l’amore che Dio ha per la persona umana. E pensare che spesso l’uomo gli risponde con la mal/dicenza, con la mala parola detta alle spalle. Ma non sa fare fatti per pentirsi.
• Senza pietra
Bisogna riconoscere che papa Francesco fa una fatica erculea per tenere assieme i pezzi della sua chiesa, scossa da scandali, corruzione, disobbedienza. Ci sono ormai teologi di tutte le tendenze che negano questo o quel dogma cattolico, mentre il prete comune continua a ripetere le stesse vuote formule a fedeli distratti che dicono “amen” mentre sbadigliano o guardano l’orologio (non tutti). E per tenere assieme i pezzi, anche il saio di gesso di p. Pio o un messaggio di Medjugorje possono tornare utili. La gente, distratta, attratta, ignara, accorre. La Storia, che non mente, insegna che l’origine del papato è politica. Che la curia è una struttura politica. Anche l’Evangelo non mente: “Il figlio dell’uomo non ha una pietra su cui posare il capo” (Gesù).
• Dio strano
Se fermi uno per la strada e gli chiedi “dove stanno i morti” quello ti indica il cimitero. Si sa, i vivi stanno in giro, i morti al cimitero. Normale. Ma quel che è normale per il senso comune non è affatto normale per l’Evangelo. Quando Gesù deve dare una definizione peculiare di Dio afferma che “Egli non è un Dio di morti, ma di viventi; infatti per Lui vivono tutti”, perfino Abramo, Isacco e Giacobbe che all’epoca sua erano defunti da millenni. Viceversa, e qui sta il bello, una donna che passa da un uomo all’altro, un uomo che passa da una donna all’altra, una persona gelosa, un iroso, una invidiosa, uno che semina divisione, inimicizia, maldicenza, tutti costoro sono considerati dal Vangelo “morti”. Morti che camminano, ma morti. Che, se vogliono, possono convertirsi. Prima di andarsene…
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