Atti degli Apostoli cap. 4 - La prima persecuzione
La giovane chiesa di Gerusalemme si trova dinanzi alle prime difficoltà: il favore di tutto il popolo (2, 47) non esclude l’opposizione dei capi religiosi. Nonostante il segno operato al Tempio – che avrebbe dovuto aprire occhi e cuori – Pietro e Giovanni si trovano a fronteggiare il pregiudizio del Sinedrio che ordina loro di tacere. Gli Apostoli replicano alle minacce con franchezza e coraggio: primo segno della loro evidente trasformazione. Non più, quindi, persone spaventate e pronte al facile smarrimento, ma credenti fiduciosi e fedeli al Signore. Si noti la bella preghiera che conclude il capitolo, segno di maturità e determinazione dei discepoli.
Sintesi del capitolo
Pietro e Giovanni interrogati dal Sinedrio (vv. 1-22):
Sacerdoti e Sadducei fanno arrestare Pietro e Giovanni. Il potere religioso, alleato di quello politico, si difende. La chiesa nel frattempo è cresciuta in numero.
La domanda del Sinedrio «con quale autorità avete fatto il miracolo?» è un interrogativo di per sé è giusto, se scaturito da desiderio autentico di ricercare la verità dei fatti, ma inutile se impregnato di presunzione.
Pietro ribadisce che il miracolo è solo merito di Gesù: è lui la «pietra angolare» stabilita da Dio (Salmo 118, 22-23); nessun altro lo può sostituire per ciò che riguarda la salvezza (v. 12). È interessante notare che lo stesso Pietro aveva per primo testimoniato Gesù come «pietra» fondamentale della chiesa (Matteo 16, 18; cfr. 1 Pietro 2, 1-8; 1 Corinzi 3, 10-11).
Il Sinedrio nota l’influenza che Gesù ha avuto su Pietro e Giovanni, popolani privi di istruzione, che però parlano coraggiosamente delle grandi cose di Dio. La stessa accusa era stata rivolta anche a Gesù (Matteo 13, 53-58).
Il Sinedrio non può negare l’evidenza del segno ma tenta di ostacolare la predicazione del Cristo: malafede e disonestà! Gli Apostoli rispondono in modo ineccepibile: «come possiamo tacere su ciò che abbiamo udito e visto?». Spesso il credente è chiamato a decidere tra Dio e gli uomini: questo esempio apostolico ci può aiutare a scegliere bene.
La preghiera dei discepoli (vv. 23-31):
Pietro e Giovanni vengono liberati, tornano dagli altri credenti, riferiscono l’accaduto. La preghiera che insieme rivolgono a Dio mostra la determinazione ormai acquisita: chiedono maggior franchezza (altro che tacere!) e nuovi segni a conferma della loro predicazione: proprio ciò che il Sinedrio aveva loro proibito di fare! Gli Apostoli, inoltre, vedono in quella persecuzione la realizzazione di parole profetiche (vv. 25-28).
Comunione dei beni (vv. 32-36):
Da notare l’unità della chiesa: un solo cuore, un’anima sola. Questa unità morale/spirituale in Cristo favorisce la comunione dei beni materiali. I primi discepoli erano giudeo-cristiani, di qui la concreta attuazione della loro fede. Essi ignorano la fede astratta, la fede speculativa, la fede teologica. La grazia di Dio è presente fra loro, diretta conseguenza di una vera trasformazione spirituale interiore.
I più facoltosi vendono beni materiali per aiutare i credenti bisognosi. Tra i benestanti c’è Barnaba (vera «consolazione» della comunità), che ritroveremo a partecipare con Paolo all’opera di predicazione (Atti 11 e 13).
Osservazioni
Spesso si dice: «Ah, se potessi vedere un miracolo, sicuramente crederei!» Qui invece notiamo che in presenza di pregiudizio e orgoglio, anche un segno evidente come quello del Tempio può risultare non significativo. Il pregiudizio impedisce ogni riflessione e la conseguente conversione.
Cristo offre salvezza eterna (v. 12): Lui solo è Maestro e Guida (Matteo 23, 7 ss), unico Mediatore e Sommo Sacerdote (Ebrei 7, 24 ss). Nel Vangelo Egli tuttora parla e ammaestra. Sta a noi esaminare bene la sua parola per superare la nostra ignoranza e instabilità (2 Pietro 3, 16 ss).
Approfondimenti
n Quanto è bello che una comunità preghi insieme anche nei momenti di prova e di difficoltà: ciò produce coraggio e unità spirituale. Come imparare a farlo.
n Come ci comporteremmo se un fratello o una sorella fossero nel bisogno materiale? Superficialità o responsabilità dinanzi alla povertà del mondo?
n La testimonianza di una chiesa dipende anche dalla generosità dei membri.
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