AMORE INTERROTTO
Nascosta o esibita, c'è una spada che separa i sessi, finché un matrinonio totale non li riconcilia. E' nostra arroganza definire "maschili" la schiettezza, la lealtà e la cavalleria quando le vediamo in una donna; è loro arroganza descrivere come "femminili" la sensibilità, il tatto o la dolcezza di un uomo. Ma, del resto, che poveri frammenti deformi di umanità devono essere gli uomini solo uomini e le donne solo donne, per rendere plausibili i sottintesi di tale arroganza. Il matrimonio sana questa frattura. Uniti, i due diventano pienamente umani. "A immagine di Dio Egli li creò". In questo modo, con un paradosso, questo carnevale di sessualità ci porta al di là del nostro sesso.
E poi uno dei due muore. E noi lo vediamo come un amore interrotto; come una danza arrestata a metà giravolta, o un fiore con la corolla miseramente strappata: qualcosa di troncato, e quindi privo della sua giusta forma. Ma è così?
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