Riflessioni

Riflessioni / aprile

Senza Dio: Che Bello!? La libertà e lo starnuto Ormai è accertato. È un dato acquisito. Tutti ne sono persuasi. Non c'è Dio. Finalmente ci siamo liberati dell'ingombro del Padreterno. Che bello il mondo senza Dio. Intendiamoci, non che una volta Dio ci fosse più di oggi. Ieri Dio era superstizione e finzione. Un fattucchiere che ti stava sempre col fiato sul collo con questa storia della religione. Ma oggi, eccoci finalmente liberi. Noi abbiamo capito: le chiese sono un'accozzaglia di ipocriti; la religiosità è una favola per creduloni; il Vangelo è un'ammasso di meravigliose contraddizioni, buone per i gonzi, ma inadatte a noi, uomini e donne post-moderni, scientifici. Perciò, tutto AL MACERO! Buttare via tutto: gli anni trascorsi col Vangelo, le benedizioni ricevute da Dio che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa, che mediante Gesù dona grazia, misericordia, salute morale spirituale e fisica, riconciliazione, perdòno, protezione, umile amore immenso; ma anche intelligenza delle cose, sapienza per la vita e la morte, cura e attenzione. Tutte fesserie. Adorare Dio con la comunità nel giorno della Resurrezione di Gesù di Nazaret è una perdita di tempo. Esaminare la Sua Parola per intenderne la Volontà benefica è un'idiozia. Impegnarsi nell'ubbidire ai Consigli Antichi e Attuali di Dio è una cretinata. Tutte sciocchezze. Ciò che conta è la macchina nuova fiammante, la settimana bianca, la TV al plasma, il telefonino multifunzione, lo sballo del sabato sera, la sniffata di buona qualità, il sesso, la palestra, i soldi... Senza Dio: Che Bello! Le favole religiose vanno bene per i vecchi, creduli e ingenui. Noi invece no. Noi tecnologici, biologici, super-moderni abbiamo scalato il mondo e dalla vetta contempliamo i nostri domini. S'intende "domini internet". Internet: la nuova fonte della sapienza e dell'intelligenza, l'albero della conoscenza del bene e del male, cioè di tutte le esperienze umane, fatte però senza l'ingombro di Dio. La parola nuova è internettizzazione dell'uomo, della donna, dei ragazzi. Tutti appiccicati a internet. Grande è Internet. Tutti prostrati davanti a Internet e ai Suoi Internettistici Profeti: qui è la fonte della Verità più Vera, della Realtà più Reale, dell'Essenza della Vita. Evviva noi, dominatori nei domini di internet. Il mondo a portata di mouse. Gloria, gloria, gloria al Mondo Bello perché Senza Dio. Questo dice l'uomo a se stesso per giustificare la sua Grande Insensibilità. Pover'uomo! non fa in tempo a trovare una nuova libertà, che subito ne diventa schiavo. Somiglia a quell'usciere di Cechov, che starnutì sulla pelata di un generale. Se ne scusò più volte. Il generale lo scusò, ma non voleva essere infastidito. Così una sera l'usciere tornò a casa, si sdraiò sul letto e morì. Uno starnuto, ecco che cos'è la libertà degli ignoranti, quella che ci diamo da noi.  Libertà e cellule staminali Ad alcuni ebrei che avevano creduto in lui come Messia (= Cristo), Gesù dice una frase celebre ma che li offende: "Voi conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Giovanni, 8). La loro reazione è immediata: "Ma noi siamo già liberi!" È la stessa reazione degli uomini moderni, che pensano di non essere schiavi, e confondono la libertà con la forte dipendenza. A Eva e Adamo Dio aveva dato la più ampia libertà d'azione. Uomo e Donna avevano tutto: frutti, alberi, natura, animali, e tutto era in buona armonia. Era la libertà come comunicazione buona fra donna e uomo, fra uomini e Dio, fra uomini e natura. Ma non è bastato. Uomo e Donna hanno preteso una libertà autonoma, indipendente, lontana da Dio. Libertà che pareva più gustosa, proprio perché era Senza Dio. Hanno voluto vivere e fare senza Dio o come se Dio non ci fosse. E hanno perduto l'armonia interiore ed esterna, per vivere in una terra snaturata. L'uomo tende "per natura snaturata" a non riconoscere di essere in effetti schiavo di mille cose... Ecco perché le parole di Gesù offendono: La verità vi farà liberi. Che scherziamo! Noi siamo liberi, liberissimi. Mai stati schiavi di nessuno. Voi conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. Conoscere per esperienza la verità che è Gesù equivale alla vera libertà dell'essere umano. Dio ci dona ogni cosa in Gesù Cristo: le cose attuali, le cose future, il mondo, la vita, la salute spirituale e fisica, la protezione nella vita e nella morte e dopo la morte, la promessa certa di vita piena, eterna, con Dio stesso. Ci dona il senso stesso della vita, dell'esistenza, il senso della morte e del dopo la morte. Ci dona la partecipazione alla natura stessa di Dio, alla vita nuova e rinnovata nell'amore, nella sobrietà e nell'umiltà di Cristo Gesù. Ci dona principi etici ineguagliati e ineguagliabili; ci dona il suo aiuto per applicarli e il suo perdono quando non riusciamo ad applicarli. Ci dona la sua comprensione, la sua provvidenza nel tempo e oltre questo tempo. In Dio l'uomo vive. E quando muore, muore in Dio. Non si vive nel nulla. E non si muore nel nulla. Non si vive per se stessi. E non si muore per se stessi. L'egoismo regala vittorie passeggere. La presunzione vince al massimo una partita a scopa. L'amore vince sempre. L'ubbidienza al Consiglio di Dio è ciò che conta. Conta per la persona, per i mariti, per le mogli, per i figli, per il prossimo. Possiamo avere tutto, possedere tutto, studiare tutto, ragionare di tutto, esaminare tutto: qual è il problema? Non c'è limite alla conoscenza che l'uomo può e potrà acquisire in termini di esperienza. Vogliamo trapiantare il cuore o il fegato o un braccio? Utilizzare cellule staminali? Tutto ciò che si può fare è stato fatto o si farà. Ma Dio sta all'inizio e alla fine. La libertà che lui dona viene per prima e per ultima. La Sua verità è fondamento e tetto della costruzione. E non c'è da offendersi per questo. Piuttosto c'è di che essergli grati. Occorre tornare alla Sua Parola che libera.

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