Riflessioni

RIFLESSIONI / settembre 2009

LA LIBERTÀ DI GESÙ E LA NOSTRA Verità e libertà Esiste un modo ottimo per comprendere Gesù, la sua persona, il suo insegnamento e comportamento; occorre avvicinarsi con umiltà al testo del Vangelo. Alcuni oggi mostrano una spiccata tendenza a mettere in discussione ciò che il Vangelo presenta come parole e fatti riguardanti Gesù. Anzi sembra che sia in atto un vero e proprio attacco contro il testo del Vangelo da parte di giornalisti che sfruttano la loro fama televisiva per cercare di distruggere le basi stesse del cristianesimo e proporre il loro ateismo pratico. Solo qualche decennio fa il Vangelo veniva negato dall’assolutismo nazi-fascista; Hitler farneticava infatti di voler inaugurare “il millennio” sulla terra. Il Vangelo fu pure negato dall’assolutismo comunista; Stalin veniva infatti salutato come un dio. Mutate condizioni storiche e sociali, oggi si tenta di corrodere il Vangelo attaccandone i fondamenti storici. Non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Il Vangelo ha resistito agli attacchi degli imperatori romani, ha superato il buio dell’inquisizione, e riuscirà con l’aiuto di Dio a resistere molto bene agli attacchi del razionalismo ateistico. Ma da dove origina LA FORZA DEL VANGELO? Il Vangelo è forte non perché è numericamente forte la chiesa (o le chiese) che lo predicano. Il Vangelo è potente non perché è difeso da una struttura dotata di grande potere economico (Torre di Guardia; centri di potere ecclesiastico-religioso). LA FORZA DEL VANGELO STA NEL FATTO DI ESSERE NULLA PIÙ E NULLA MENO CHE LA PAROLA DI DIO. E la Parola di Dio non può essere annullata, né soppressa, né sconfitta. Perché? Perché la Parola di Dio possiede la forza intrinseca della verità. La verità di Dio, quella che Egli esprime nella Scrittura da Lui stesso ispirata, può talvolta somigliare a un fiume carsico, che scompare per un qualche chilometro sottoterra, ma solo per sgorgare più a valle, più vivo e impetuoso che mai. Ecco perché, ad esempio, dopo i secoli bui dell’inquisizione che sembrò annullare la verità divina, il testo del Vangelo venne riscoperto e rifiorì grazie anche agli studi del Rinascimento (si pensi a Erasmo da Rotterdam), e venne tradotto in moltissime lingue moderne grazie alle società bibliche (ritenute pestilenziali dal papa). Ma la VERITÀ della Parola divina espressa nel Vangelo è davvero insopprimibile, nonostante tutti i tentativi fatti per annullarla. Occorre perciò prendere sul serio le parole che Gesù dice ai credenti: “Voi conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi” (Gv. 8). Esistono anche oggi parecchie forme di vera e propria schiavitù: la dipendenza dal dio sesso, la schiavitù del denaro, la dipendenza dalla propria presunzione, la schiavitù delle sette, le passioni del mondo, l’ignoranza di Dio, l’insensibilità morale e religiosa, la droga. Il Vangelo non propone la rivoluzione sociale, ma la rivoluzione interiore dell’individuo. Mediante la fede e la conversione alla persona di Gesù Cristo si viene gradualmente trasformati per crescere pian piano verso la statura morale di Gesù stesso, vero Maestro. Gesù libera perché perdona chi si ravvede e insegna la responsabilità morale e spirituale. Invece la presunzione ci rende schiavi dei fantasmi della nostra povera mente, che si perde se non è illuminata dalla verità che è Gesù. Il Proclamatore della libertà Molta gente non sembra avere alcun interesse verso Gesù. Che Gesù abbia dato se stesso per loro, per liberarli dal peccato, a loro non interessa per nulla. Molti, anche fra i cristiani, hanno imparato a fidarsi più degli uomini che di Gesù stesso. È normale che sia così, perché nessuno può fidarsi di colui che non conosce. E Gesù è particolarmente sconosciuto qui da noi. Molti, anche fra coloro che avevano conosciuto il Vangelo, se ne allontanano perché la Parola di Dio viene soffocata da interessi mondani (presunzione, denaro, egocentrismo, eccessivi divertimenti) o da legami con persone intimamente lontane da Dio. Altri abbandonano il Vangelo convinti che la fede fiduciosa in Cristo Gesù non sia praticabile. Di tutti costoro il Vangelo profetizza con realismo, descrivendoli come persone la cui fede è stata soffocata da spine, cioè dalle cure del mondo. Eppure, quanto avremmo tutti bisogno di conoscere e amare Gesù Cristo! Se solo sapessimo che è Lui il vero Proclamatore della libertà, colui che afferma di essere venuto: “per evangelizzare i poveri, per guarire coloro che hanno il cuore rotto, per proclamare liberazione ai prigionieri, per restituire la vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi e per proclamare l’anno di grazia del Signore” (Luca 4). La nostra società rifugge dalla povertà. Non ci piacciono i sacrifici. Non ci accorgiamo d'essere prigionieri di vizi e voglie. La tecnologia ci acceca mentre crediamo di vederci chiaro. Siamo tanto abituati alla schiavitù da non accorgerci neppure di chi ci opprime. Per questo riteniamo di non aver bisogno di Cristo. Egli però non solo proclama quelle parole, ma ad esse fa seguire il suo esempio di umiliazione e sacrificio per tutti noi. La nostra è la società dell’apparenza. Un trapianto invisibile per eliminare la calvizie che invecchia. Una operazione per eliminare la cellulite. Un trucco per mostrare un seno abbondante. Certo il lato estetico lo sappiamo correggere bene. Ma non le magagne interiori, quelle restano tutte e ci fanno marcire dentro. La vera libertà interiore è frutto di conoscenza umile del Vangelo e di fede fiduciosa in Cristo Gesù. INCONTRO PRESSO LA BIBLIOTECA PER LA RICERCA BIBLICA STORICA RELIGIOSA DOMENICA 27 SETTEMBRE - ore 18.30 LA LIBERTÀ DI GESÙ E LA NOSTRA largo G. Mameli, 16 A (bivio di Pomezia, spiazzo adiacente alla MOCA) POMEZIA, ROMA INFORMAZIONI: TEL: 339.5773986

Torna alle riflessioni